Si assegna il Premio Donna di Scienza giovani 2022 alla dottoressa Maura Pilia come esempio per le future generazioni di scienziate sarde in quanto, dopo un percorso di studi in varie università italiane ed europee, è tornata in Sardegna e ha messo a disposizione le sue competenze nella sua terra, portando avanti le sue ricerche tramite il Sardinia Radio Telescope, il radiotelescopio sardo, che sorge nel Gerrei, sua terra di origine. Le ricerche che Maura Pilia porta avanti riguardano le Pulsar e i Lampi Radio Veloci (Fast Radio Burst). Sono ricerche di frontiera che hanno contribuito a sviluppare la tecnologia del radiotelescopio sardo e a stringere nuove collaborazioni per lo sviluppo di strumenti per l’astronomia del futuro. Al lavoro di ricerca Maura Pilia affianca l’attività didattica e di divulgazione. In quest’ultimo settore, in particolare, si segnala la realizzazione di un gioco nella realtà virtuale per la ricerca di segnali di tipo pulsar o FRB che coinvolge gli studenti delle scuole medie superiori.
Maura Pilia si laurea in Fisica nel 2005 con 110 e lode; prosegue la formazione a Bologna con la laurea specialistica in Astrofisica e Cosmologia conseguita nel 2007 con una tesi sulle pulsar ai fini delle osservazioni con il telescopio satellitare AGILE, un telescopio interamente italiano, lanciato nel 2007, per lo studio dell’Universo nei raggi gamma. La sua carriera prosegue a Milano, a Como, alle Canarie e in Olanda dove vince un postdoc, alla fine del quale riceve l’offerta per due posizioni legate alle pulsar, una in Polonia e una in Tailandia, ma nel frattempo, ricevuto un finanziamento dalla regione Sardegna, decide di tornare in Sardegna.
Divenuta ricercatrice di III livello presso l’Osservatorio Astronomico di Cagliari, continua i suoi studi tramite il Sardinia Radio Telescope (SRT). Negli anni che hanno seguito il suo rientro (nel 2015), si è occupata sia della validazione scientifica di SRT nell’ambito della scienza delle pulsar (stelle di neutroni che emettono segnali radio a intervalli brevi e regolari) e, coerentemente con il suo approccio multi-frequenza, ha aperto collaborazioni nuove per lo sviluppo di altri telescopi. In particolare, è membro del Team italiano responsabile per le calibrazioni, le simulazioni e la scienza di IXPE, un polarimetro a raggi X della NASA (con importante partecipazione italiana), lanciato lo scorso novembre, che ha aperto una nuova finestra per l’osservazione delle sorgenti celesti. È co-responsabile scientifica del progetto che ha portato al reinvestimento nella scienza della Croce del Nord, il più antico radiotelescopio italiano, che era stato dismesso, per la ricerca scientifica nel campo dei Fast Radio Burst (FRB, Lampi Radio Veloci, gigantesche esplosioni del cosmo da cui arrivano solo brevissimi segnali radio, il cui studio può dare maggiori informazioni su come è fatto l’Universo). Collabora inoltre alla messa a punto del radiotelescopio francese NenuFAR e alla definizione degli obiettivi scientifici per le future missioni nei raggi X. Il suo lavoro si basa su una simbiosi tra l’approfondimento scientifico e quello tecnologico, in una visione per cui lo sviluppo della scienza è strettamente legato all’avanzamento tecnologico sia dal punto di vista software che da quello hardware.
La validità delle sue ricerche è testimoniata dalle svariate pubblicazioni su riviste con alto impact-factor, dal successo delle proposte osservative e proposte di finanziamento, e da riconoscimenti prestigiosi come il Premio Bruno Rossi, assegnato dalla Società Astronomica Americana (Divisione delle Alte Energie) al Team AGILE per le sue scoperte nell’ambito dello studio della Pulsar del Granchio.
Affianca al lavoro di ricerca un’importante attività didattica e di divulgazione. È co-titolare del corso di indirizzo, per la laurea magistrale, in Astrofisica all’università di Cagliari e di Laboratorio di Radioastronomia.
È impegnata nelle attività di divulgazione come le visite guidate al telescopio, la realizzazione di progetti per la Notte Europea dei Ricercatori, la partecipazione a eventi per il pubblico realizzati dall’Osservatorio e scuole estive per studenti, la realizzazione di un gioco nella realtà virtuale per la ricerca di segnali di tipo pulsar o FRB che coinvolge gli studenti delle scuole medie superiori. L’impegno per la divulgazione ha un pulsante cuore sardo: singolare la sua partecipazione a trasmissioni radiofoniche in sardo “Picciocus de Crobi” e “Istriores” su Radio1 Rai Sardegna, per promuovere un ritorno della valorizzazione della lingua sarda anche tramite la divulgazione scientifica. È impegnata nel campo delle tematiche di genere, e delle minoranze in generale; è attualmente parte dei gruppi di lavoro dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU) delle Women in Astronomy.