Siamo nati per credere, ma presto si impara a mentire: i presupposti, presenti già a due anni sono la finzione ( il bambino adopera la banana o attualmente un oggetto quadrato come un telefono ) o l’uso dell’imperfetto narrativo io ero la mamma e tu il papà
In questa chiacchierata cercherò di definire, in termini neurologici e funzionali quali siano i meccanismi che ci consentono di contraddire il principio di verità sia coscientemente, come nelle bugie, o come effetto id un danno cerebrale in cui gli aspetti negativi, l’ amnesia, possono accompagnarsi alla produzione di bugie in buona fede o confabulazioni : la loro analisi è essenziale per comprendere come nella nostra mente è organizzato il passato e riportato nel presente.
La bugia non emerge spontaneamente come la verità, ma necessita della messa in opera di almeno tre componenti: l’inibizione della risposta vera; lo spostamento dalla risposta vera a quella falsa; il mantenimento della risposta, sia vera che falsa o inventata di proposito, in memoria, mentre si formula la risposta. Il substrato neurologico è ovviamente complesso, coinvolgendo il sistema di memoria, sia a lungo che a corto termine, e la capacità dii intuire lo stato mentale della persona cui si mente. La risposta falsa deve essere infatti plausibile, , altrimenti viene immediatamente identificata e catalogata come fandonia o fantasticheria.
Scoprire le bugie è spesso difficile e il risultato delle varie tecniche sperimentali (la macchina della verità) è quanto meno discutibile.
Infine , la bugia è spesso è rivolta a se stesso, come nell’autoinganno (crediamo di
essere migliori di quanto siamo) o ad un pubblico vasto, diventando virale: lo scollamento crescente fra storia e memoria, fra la conoscenza dei fatti storici e la loro mistificazione assieme alla facilità di diffusione è alla base della popolarità delle fake news, il cui contenuto spesso risponde ai nostri desideri.