Legame indissolubile

Marie Anne Pierrette Paulze Lavoisier

(Montbrison, 1758 – Parigi, 1836)

Inquadramento storico

Siamo in pieno illuminismo, l’epoca dell’eguaglianza e della supremazia della ragione, il secolo dei Lumi e del progresso. Ma i filosofi illuministi consideravano la donna intrinsecamente differente dall’uomo in quanto dipendente dai suoi organi genitali e perciò debole fisicamente, instabile nel carattere e bisognosa della protezione e della guida di un uomo. Tuttavia, nelle famiglie aristocratiche e borghesi era diffusa l’abitudine di dare un’istruzione anche alle ragazze perché si riteneva che una buona moglie, oltre che accudire alla casa e allevare figli, doveva saper intrattenere gli ospiti con una conversazione colta, raffinata e brillante.

Biografia

Marie Anne Pierrette Paulze nacque nel 1758 da una ricca famiglia francese e fu data in sposa al ventottenne Antoine Laurent Lavoisier quando aveva poco più di tredici anni. Nonostante si trattasse di un matrimonio di interesse il legame si trasformò in un rapporto affettuoso e collaborativo. Non è chiaro quali studi avesse fatto Marie Anne prima del suo matrimonio, ma si sa che molto presto cominciò a interessarsi di chimica e a lavorare attivamente nel laboratorio del marito. Ricevette lezioni di chimica da alcuni colleghi di Lavoisier e la maggior parte degli sforzi di ricerca svolti in laboratorio fu una applicazione congiunta tra lei e suo marito. Con lei Lavoisier portò avanti gli studi sulla combustione e grazie a lei, alla traduzione delle opere degli inglesi Black, Cavendish e Priestley da lei fatta, poté tenersi al passo con l’attualità degli studi di chimica e portare avanti un piano di esperimenti che rivoluzionò lo studio dell’aria e dei gas in generale e lo portò alla scoperta dell’ossigeno 1. Paulze accompagnava Lavoisier nel suo laboratorio, tenendo registri rigorosi delle procedure seguite durante gli esperimenti e disegnando diagrammi dei suoi progetti sperimentali. La formazione che aveva ricevuto dal pittore Jacques-Louis David le permetteva di disegnare con precisione gli apparati sperimentali che permisero a molti contemporanei di Lavoisier di comprendere i suoi metodi e risultati. Inoltre, Paulze fu la redattrice dei suoi rapporti e contribuì alla pubblicazione, nel 1789, del Trattato elementare di chimica di Lavoisier, rivelatosi una rivoluzione per la chimica, nell’anno della Rivoluzione Francese, in quanto presentava l’idea di conservazione della massa, un elenco di elementi e un nuovo sistema per la nomenclatura chimica. In seguito, nel 1820, curò e fece pubblicare le Memoires di Lavoisier. Come per la più famosa coppia Pierre e Marie Curie, non è possibile attribuire all’uno o all’altra il progresso negli studi di chimica, ma è presumibile, senza tema di sbagliare, che gran parte del lavoro accreditato a Lavoisier rechi i contributi di Marie Anne. Ma, rispetto ai Curie, i tempi non erano maturi perché a una donna fosse riconosciuto il merito nei risultati scientifici. D’altra parte, Paulze fu una grande ammiratrice di suo marito e anche dopo la sua morte, avvenuta in circostanze tragiche 2, continuò a divulgarne le opere e a recuperare le note e gli strumenti di laboratorio che gli erano stati confiscati. Molti di questi sono tuttora conservati alla Cornell University, nello stato di New York.

1 La scoperta dell’ossigeno in realtà può essere attribuita anche ad altri scienziati. Oltre Lavoisier, infatti, sia Joseph Priestley sia Carl Wilhelm Scheele potrebbero rivendicare la priorità della scoperta del gas che noi oggi conosciamo col nome di ossigeno.

2 Nonostante la convinta adesione agli ideali rivoluzionari, Lavoisier, che al lavoro di scienziato accostava quello di direttore della Ferma, l’ufficio di riscossione delle imposte parigino, fu arrestato dal regime del Terrore nel 1794, condannato alla ghigliottina e decapitato insieme con 28 colleghi davanti alla moglie Marie Anne. La Ferma era una delle più odiate istituzioni dell’antico regime, legata com’era a episodi di abuso e corruzione da parte di alcuni funzionari che avevano accumulato immense ricchezze. A nulla valsero la sua indiscussa onestà e la sua fama di scienziato. Si dice che il presidente del tribunale rivoluzionario che condannò Lavoisier rispondesse ai suoi difensori la République n’a pas besoin de savants!